Gli strumenti di valutazione svolgono un ruolo sempre più importante nel settore delle arti, della cultura e del patrimonio. Ne traggono beneficio sia le singole istituzioni, che l’universo degli stakeholder che orbitano attorno ad esse. Senza effettuare una valutazione solida e credibile, infatti, non è possibile comprendere l’impatto del proprio lavoro e l’avanzamento degli obiettivi strategici.
In questo articolo scopriremo un modello molto interessante, la matrice di materialità, che è uno strumento chiave per la responsabilità aziendale e lo stakeholder engagement – con interessanti implicazioni per le attività di fundraising.
La Corporate Social Responsibility
Negli ultimi anni si è affermata anche nelle aziende culturali l’importanza della CSR (Corporate Social Responsibility), un principio, già sposato da molti settori industriali, che fa riferimento all’impegno strategico nell’integrare nel proprio programma di sviluppo di azioni mirate alla sostenibilità sociale, ambientale ed economica, sia attraverso un maggior coinvolgimento degli stakeholder che mediante l’adozione di pratiche aziendali eticamente corrette e trasparenti.
Corporate Social Responsibility is a management concept whereby companies integrate social and environmental concerns in their business operations and interactions with their stakeholders.
United Nations Industrial Development Organization
Tra i molti benefici che si generano abbracciando queste tecniche, è importante menzionare uno dei più rilevanti per le aziende: la creazione di una strategia di business che genera valore a lungo termine, migliorando la brand reputation e aumentando la soddisfazione dei consumatori.
Queste procedure di reporting portano alla creazione di valore per se stessi (dando all’azienda stessa la possibilità di auto-monitorarsi nell’avanzamento delle strategie adottate in ottica di miglioramento) e per i portatori di interesse, che possono osservare il modo in cui quest’ultima sceglie di presentarsi ed operare nel mercato e nella società.
L’importanza della matrice di materialità
Non è sempre semplice e immediato ottenere feedback chiari ed utili. Per questo motivo, negli ultimi decenni, è stato introdotto l’utilizzo della matrice di materialità. Questo modello è stato promosso dal Global Reporting Initiative (GRI) – organizzazione globale, senza fini di lucro, che crea linee guida per la documentazione delle pratiche sostenibili – e dall’International Integrated Reporting Council (IIRC) – ente internazionale che ha creato il framework dell’Integrated Reporting (IR), uno standard di rendicontazione integrata per le aziende.
La matrice di materialità è un metodo fondamentale per misurare la relazione e i punti di intersezione tra l’azienda e gli stakeholder, parte integrante nel processo decisionale e di reporting.
Inserita all’interno di una tabella bidimensionale, l’analisi fornisce uno sguardo sui temi legati alla sostenibilità. Consiste nell’inserimento nel grafico degli aspetti scelti in base al valore dato sia dall’organizzazione che dagli stakeholder, permettendo in questo modo un confronto, anche visivo, dello stesso argomento per entrambe le parti.
Al fine di rendere l’analisi efficace, è importante che i valori siano misurabili e concreti. L’ottica è di sviluppare una serie di obiettivi per migliorare il proprio posizionamento e monitorare in modo efficace l’andamento del risultato. Il procedimento di realizzazione si compone di sei step, quali l’identificazione dei problemi principali, la categorizzazione di gruppi di stakeholder e driver di business, la raccolta di dati dagli stakeholder interni ed esterni, la mappatura e la priorità da conferire alle tematiche, l’allineamento dei problemi con la visione del management dell’azienda e lo sviluppo della strategia.
Un esempio di applicazione: Il Museo Egizio di Torino
Il Museo Egizio di Torino ha presentato il proprio report integrato 2022 inserendo tra i dati anche quelli relativi alla matrice di materialità. Ad ogni tematica è stato associato un simbolo, posizionato nel grafico nell’intersezione tra la rilevanza interna ed esterna dello stesso argomento. La matrice di materialità è utilizzata in questo caso come punto di partenza per un’analisi più approfondita sull’organizzazione stessa, alla luce della quale è possibile poi ragionare sugli obiettivi futuri e sul consolidamento di alcuni aspetti.

Questo modello permette all’azienda di comunicare in modo chiaro ed efficace il proprio impegno per la sostenibilità, avviando un processo di sviluppo dello stakeholder engagement. Inoltre, è possibile attuare in questo modo una riflessione per l’identificazione di nuove opportunità e l’introduzione di cambiamenti atti a correggere il proprio comportamento relativo a particolari ambiti della propria strategia di sviluppo. Un limite di questo approccio consiste nel rischio di un’eccessiva auto-referenzialità nel caso in cui queste specifiche analisi siano realizzate dall’organizzazione stessa. Per questo motivo è auspicabile l’affidamento a consulenti esterni, che possano procedere ad un’osservazione oggettiva e completa.
La matrice di materialità dunque contribuisce a una gestione responsabile delle questioni legate alla sostenibilità e può portare al successo dell’azienda nel lungo termine. Si sofferma infatti su analisi e riflessioni legate al futuro per una crescita aperta e partecipata da parte degli stakeholders, senza tralasciare l’impatto di aspetti legati ad economia, ambiente e società che riguardano la collettività.
Per scoprire di più sulla matrice di materialità e su come poter attivare il capitale culturale rendendolo parte attiva del processo di conversione sostenibile attraverso il nostro aiuto potete scriverci a info@museumstrategy.org.